Altri articoli sul numero 73 Articoli sullo stesso argomento Man mano che il suo prezzo cala, l'hard disk sale verso i primi posti nella lista delle espansioni da aquistare per il proprio Amiga. Visto che non e' un'operazione difficile, molti vogliono effettuare l'installazione in proprio e quindi chiedono informazioni precise su cosa devono acquistare e come procedere. L'argomento e' stato affrontato spesso nei mesi scorsi, percio' questa volta vediamo solo alcuni consigli pratici da aggiungere all'elenco di procedure pubblicate in passato. La scelta piu' indicata per chi non si trova a suo agio con un cacciavite in mano e' l'hard disk interno da 2.5 pollici. Il progresso tecnologico si e' mosso rapidamente anche per questo tipo di hard disk, e per i modelli introdotti negli ultimi mesi il divario di costo e prestazioni con i dischi AT-bus standard da 3.5 pollici e' ridotto: modelli come i Seagate ST9385AG, ST9550AG e ST9655AG o Hitachi DK221 e DK211 garantiscono transfer rate ampiamente superiori al megabyte per secondo con tempi di accesso attorno a 10-15ms e costo finale di circa mille lire al megabyte. Anche la reperibilita' e' nettamente migliorata rispetto all'anno scorso, con le principali catene di informatica (Computer Discount, Computer Union, ecc) che garantiscono stock sempre disponibili a magazzino: i modelli che funzionano sui moderni PC portatili vanno benissimo anche su Amiga, basta ricordarsi di chiedere anche la relativa piattina IDE a 44 poli (di solito e' venduta a parte) e quattro vitine adatte (sono piu' corte di quelle normali). Gli Amiga supportano sia i modelli tradizionali da 19 millimetri che quelli "slim" da 12 millimetri; l'unico software da procurarsi per l'installazione e' il dischetto "Install" del Workbench nella versione hard disk, che contiene in programma di partizionamento e formattazione HDtoolbox. Il prezzo resta il maggiore inconveniente, visto che la capacita' minima per hard disk nuovi si sta assestando attorno ai 340 megabyte. Chi e' costretto a puntare sull'usato deve stare molto attento, perche' potrebbe trovarsi di fronte a un hard disk estrememente lento, scarsamente compatibile e prossimo alla fine (gli hard disk da 2.5 pollici di qualche tempo fa erano fragili). Se il risparmio e' importante puo' convenire di piu' scegliere direttamente un hard disk da 3.5 pollici, che a parita' di capacita' resta sempre piu' veloce ed economico. Salvo che per quelli di altissima capacita' oggi sono tutti sottili e a basso consumo, compatibili col montaggio interno all'Amiga. E' pero' richiesta qualche saldatura e una risagomatura del lamierino di schermatura, quindi non e' un'operazione per tutti. I problemi sono esclusivamente di natura meccanica, visto che la posizione dei fori di fissaggio e il tipo di connettore dell'hard disk da 3.5 pollici sono diversi dalle predisposizioni di Amiga 1200: nulla di impossibile da risolvere con un po' di creativita'. Ad esempio Roberto Giuffre', un pioniere in questo genere di sperimentazioni "elettromeccaniche" (vedi qui) ci ha inviato la nuova versione delle sue istruzioni di montaggio che prevede anche il lettore di CD-ROM esterno. La preparazione del cavo di adattamento e' molto simile alla soluzione da noi descritta sul numero 70, ma un tratto di piattina resta sporgente dal lato sinistro del computer (dando un'impressione un po' disordinata). Tuttavia questa soluzione e' piu' semplice da realizzare, usa un cavo piu' corto (quindi meno problemi) ed e' possibile conservare un eventuale hard disk interno anche da 2.5 pollici. Inoltre non c'e bisogno di saldature e fori sul pannello posteriore dell'Amiga. Secondo la sua esperienza la soluzione migliore consiste nel modificare una normale piattina per hard disk da 2.5 pollici spostando il connettore dell'hard disk al centro del cavo (per conservare l'eventuale disco preesistente); quindi si separano i fili all'estremita' liberata, lasciando stare gli ultimi quattro (quelli piu' verso il retro dell'Amiga). Essi vanno poi innestati uno ad uno su un connettore femmina a 40 poli, ovviamente stando attenti a non invertire le due file di contatti e scegliendo la faccia della piattina che consente la migliore disposizione del connettore entro l'Amiga. L'hard disk interno da 3.5 pollici potra' essere collegato direttamente a questo connettore, che in alternativa si porta all'esterno dell'Amiga attraverso la giuntura del cabinet, dove si colleghera' la piattina per hard disk o lettori CD esterni. Chiaramente essa andra' terminata con maschio a crimpare (o femmina standard riempita con una fila di piolini per jumper). Altrimenti si possono inserire su un corto spezzone di piattina a 40 poli due maschi a crimpare e una femmina: la femmina e' per l'hard disk da 3.5 pollici interno, e uno dei maschi si porta all'esterno dove puo' accogliere un cavo AT-bus standard. L'alimentazione per le periferiche esterne si prende dal connettore per il floppy o dalla porta passante del floppy drive esterno, mentre l'hard disk si inserisce dentro al 1200 nel solito modo. In pratica va bene qualunque soluzione si decida di adottare; ricordiamo che per evitare conflitti bisognera' spostare i jumper su entrambi gli hard disk, e che per fare in modo che entrambi siano visibili al boot si deve lanciare HDtoolbox e rimuovere il flag LastUnit dall'unita' master. Visto che si usano molti connettori a crimpare, e' imperativo centrare bene i connettori sul cavo piatto, per evitare che durante il serraggio i contatti di un connettore storto o scentrato mandino in cortocircuito conduttori adiacenti. L'unico suggerimento di Roberto che ci lascia perplessi e' il prelievo dell'alimentazione dalla porta del drive: non solo il connettore e' poco reperibile, ma il prelievo di corrente effettuato dalla porta passante di un floppy puo' causare cadute di tensione eccessive con rischio di corruzione dei dati quando si usano alcuni modelli di hard disk, come spiegato sul numero 71. Visto che seguendo le istruzioni di Roberto resta comunque un connettore penzolante dall'Amiga, sarebbe meglio portare fuori allo stesso modo i cavi per le periferiche esterne prelevando le tensioni dal connettore della motherboard che alimenta il floppy drive. Per finire e' il caso di ricordare un fenomeno che non tutti tengono in dovuta considerazione: dopo aver installato l'hard disk, la memoria disponibile per il Workbench cala. Una parte e' utilizzata dai buffer delle partizioni e si puo' fissare a piacere con le opzioni avanzate di HDtoolbox; il resto serve al filesystem ed e' proporzionale alla capacita' delle partizioni. Se occorre tutta la memoria, si possono temporaneamente disabilitare quelle superflue con il bootmenu'.