Altri articoli sul numero 70 Articoli sullo stesso argomento Un lettore che non si e' firmato vuole avere informazioni su due hard disk Conner usati che non e' riuscito a far funzionare sul suo A1200: si tratta di un CP2024 e di un CP2064. Collegando il CP2064 sulla piattina interna al posto dell'hard disk preesistente, il Conner si e' avviato ma non e' apparsa nessuna icona sul Workbench e il "settaggio da Shell" (?) non ha funzionato; quindi al lettore e' sorto il dubbio che occorra un filesystem specifico. Questi due modelli sono molto vecchi e leggermente fuori standard: per questo motivo volendoli installare su A600 occorre un apposito dischetto, che veniva fornito da Commodore, contenente la versione aggiornata del comando SetPatch. Comunque il Kickstart 3.0 di A1200 e' capace di gestirli, purche' vengano installati in modo corretto. Il filesystem nelle ROM del Kickstart va bene per qualsiasi hard disk, infatti e' la scsi.device che deve tener conto delle particolarita' dei dispositivi. Velocita' ridotta e scarsa capacita' dei primi hard disk da 2.5 pollici ormai sono caratteristiche dei soli modelli economici. Gli hard disk di produzione recente (ad esempio i Seagate ST9385, ST9550, ST9655) hanno velocita' normale. Esistono persino modelli con capacita' che raggiunge il gigabyte, tuttavia il costo e' ancora circa doppio rispetto agli hard disk di dimensione standard (3.5 pollici): ma e' parzialmente giustificato dalla maggiore resistenza agli urti. Prima di iniziare l'installazione bisogna controllare sull'hard disk la posizione dei jumper, che sono i piccoli cavallotti asportabili inseriti su spinotti. A seconda del modelli possono essere sparsi sulla schedina elettronica oppure di fianco al connettore per la piattina, ricavati dallo stesso blocco di contatti. Perche' Amiga riconosca l'hard disk andranno configurati sulla posizione "master" (normalmente e' quella di fabbrica). In quasi tutti i modelli a questo modo di funzionamento corrisponde un solo jumper inserito: se sull'hard disk tutti i jumper sono sfilati, potrebbe significare che il venditore li ha "presi in prestito" per configurare un altro disco (hanno una forma speciale, e non sono venduti singolarmente), e poi si e' dimenticato di rimetterli a posto. A volte il significato dei jumper e' riportato su un'etichetta adesiva, ma piu' spesso bisogna consultare la documentazione fornita col drive. Un altro jumper importante e' quello che attiva la modalita' di risparmio energetico, cioe' lo spegnimento automatico del motore dopo un certo periodo di inattivita'. Non e' disponibile su tutti i modelli, e sui piu' recenti e' stato sostituito da un comando software. Arrivati a questo punto si puo' procedere all'installazione vera e propria, che e' piu' semplice di quella di un hard disk da 3.5 pollici (descritta sul numero 55) ma richiede un minimo di attenzione. Di solito i due connettori della piattina sembrano identici ma non lo sono: sul connettore della motherboard si puo' infilare senza forzamenti una sola estremita' del cavo, avendo cura di orientare il filo colorato verso il lato del connettore contrassegnata da un "1" sulla motherboard (di solito e' in basso). A questo punto il verso di inserzione sull'hard disk e' obbligato, grazie al suo connettore con un piedino spezzato che funge da riferimento. Gli eventuali contatti aggiuntivi sul pettine posteriore sono i jumper,che creano confusione se sono vuoti e il connettore del cavo non e' del tipo ad inserzione obbligata. Per non sbagliare basta ricordare che la piattina va inserita in modo che ad Amiga chiuso resti distesa, e che un lato del connettore si infila all'estremita' del pettine, mentre l'altro estremo corrisponde sempre ad uno spinotto non spezzato. Infine bisogna avvitare con quattro CORTE viti M3 l'hard disk alla sua slitta, delicatamente e SENZA STRINGERE. Invece di usare le viti si puo' assicurare l'hard disk con un elastico o un giro di nastro adesivo. Antonio Altobelli ha un problema che potrebbe dipendere proprio da viti troppo strette, che hanno deformato il telaio dell'hard disk: ogni tanto la testina mentre cerca un file "impazzisce" e fa rumori strani. A volte basta allentare le viti, ma nei casi sfortunati non resta che buttare l'hard disk (non e' riparabile). Il difetto puo' dipendere anche da surriscaldamento, ma se accade in un A1200 senza schede acceleratrici e' da considerare un guasto dell'hard disk (che scalda piu' del dovuto). Dopo aver richiuso l'Amiga comincia una parte altrettanto importante: la preparazione software e formattazione. Si puo' procedere in parecchi modi, ma l'unico chiaramente comprensibile a tutti richiede l'uso del dischetto Install 3.0 (per A600 usare Install 2.0), che Commodore non ha incluso nelle confezioni di A1200 ma forniva solo con A4000; e' reperibile presso alcuni centri assistenza. In alternativa si puo' installare il kit completo AmigaOS 3.1. Basta fare il boot dal dischetto e lanciare HDtoolbox: se l'installazione hardware e' stata fatta correttamente il nuovo hard disk verra' identificato e si puo' seguire la procedura software piu' volte descritta nei numeri scorsi. Solo dopo aver salvato le modifiche e resettato Amiga l'icona dell'hard disk sara' visibile sul Workbench. Se invece facendo click sul pulsante "save changes" viene segnalato l'errore -1 (significa "errore di scrittura"), l'hard disk e' guasto oppure installato male. Se non e' disponibile il dischetto per la propria versione di Kickstart si puo' egualmente preparare l'hard disk lanciando HDtoolbox, ma l'installazione del sistema operativo sul disco rigido va fatta manualmente (e non e' semplicissima).