Altri articoli sul numero 67 Articoli sullo stesso argomento Andrea Brilli ed Emiliano Cavicchioli chiedono anche consigli sul monitor migliore da abbinare ad A1200; pero' Andrea vorrebbe che funzionasse bene anche su un PC compatibile. Per visualizzare tutte le risoluzioni di Amiga c'e' bisogno di un modello multiscan in grado di coprire le frequenze di riga comprese tra 15KHz e 38KHz, con frequenza di quadro massima di 72Hz. Monitor con queste caratteristiche erano poco diffusi anche in passato a causa del costo piu' elevato degli altri; oggi poi il problema principale non e' quello di scegliere un modello, ma di riuscire a trovarlo. Se l'acquisto va fatto sul mercato dell'usato e' indispensabile una prova diretta. I migliori monitor per Amiga erano il NEC 3D e alcuni EIZO. Solo Idek e Microvitec continuano a produrre monitor di questo tipo; Acorn si limita a rimarchiare i modelli OEM della Microvitec (una recensione del modello 1438 e' stata pubblicata su Amiga Magazine 57). Invece i comuni monitor per PC, che tra l'altro costano meno, possono sfruttare al meglio la scheda grafica quando coprono le frequenze orizzontali comprese tra 31Khz e almeno 48Khz. Percio' la scelta migliore per Andrea sarebbe un multiscan in grado di coprire la gamma 15-48Khz, ma modelli del genere sono rarissimi ed estremamente costosi. Non resta che piegarsi ad un compromesso, cioe' scegliere o un monitor 15-38Khz (come il Microvitec 1438) sacrificando leggermente l'uso sul PC, o un monitor "super VGA", collegando ad Amiga il televisore tutte che c'e' bisogno di fare il boot dal dischetto. Infatti si puo' usare il monitor super VGA solo quando il chip-set AGA, che all'accensione si risveglia in PAL 15Khz, viene commutato dal Workbench in uno dei modi senza flicker a 31Khz o piu'. In entrambi i casi durante l'uso con Amiga restano due fasce scure ai lati dello schermo, difficilmente eliminabili. Sull'Acorn AKF52 di Carlo Tomazzoli c'e' una regolazione interna, che dovrebbe modificata solo da personale specializzato. I brevi oscuramenti o le leggere variazioni di dimensione dell'immagine visibili subito dopo un cambiamento di risoluzione sono dovuti all'assestamento del regime elettrico nei circuiti di potenza del monitor, soprattutto nel generatore dell'alta tensione. L'allargamento che incuriosisce Andrea Brilli dipende proprio dal suo calo: diminuendo il campo elettrico che accelera gli elettroni verso lo schermo, il campo magnetico prodotto dai sistemi di deflessione ha un'effetto maggiore. Di solito i costruttori non usano circuiti con risposta fulminea, che eviterebbero questo piccolo fastidio, perche' oltre a costare piu' degli altri reagiscono ad ogni piccolo disturbo dei sincronismi e possono diventare facilmente instabili, affaticando la vista.